Joe Rogan: “The Rock dovrebbe ammettere che usa gli steroidi”
Ovviamente, nella motivazione ufficiale, si parla solo dell’età, dicendo che 77 anni sono troppi per gestire una compagnia attivamente, dopotutto. Decadi di carriera e un regno che sembrava essere destinato a durare sino alla sua morte apparentemente finiti, e tutto questo nel giro di un paio di mesi. È infatti di pochi giorni fa la notizia che, a quanto pare, in contrasto con la motivazione data, Vince McMahon voglia già ritornare al comando della WWE. Insomma, se Vince volesse davvero tornare, potrebbe incontrare una resistenza più violenta del previsto, sia dalla famiglia che dai suoi stessi soci in affari.
- Se molti lottatori dell’epoca oggi non sono più tra noi è per via anche delle immense quantità di droghe e steroidi che iniettavano nei loro corpi.
- Un film che in fondo fa sue le parole del protagonista e per una volta tenta di essere come gli altri piuttosto che meglio di loro.
- Non sto qui a dilungarmi sul tipo di prodotti o sui dosaggi, ribadisco la estrema
pericolosità derivante dall’utilizzo di questi farmaci; ed esorto chiunque a non farne
mai uso, se non per patologie mediche e sotto lo stretto controllo del medico che ve li ha
prescritti. - Ma Hogan sta invecchiando, il pubblico non vuole vedere sempre lui negli incontri di cartello, e la popolarità del wrestling, all’inizio degli anni ‘90, va diminuendo.
- L’aspetto fisico diventa così la via da percorrere per raggiungere il successo.
Eppure nonostante i grandi nomi che partecipano al film, “Pain & Gain – Muscoli e denaro” non è il solito film di Michael Bay, l’azione latita (e ciò non è affatto un male, anzi) e l’attenzione è puntata maggiormente sui personaggi e sulle loro ambizioni, sottolineate proprio dalla narrazione in prima persona. Questa pacata rilassatezza di buona parte della pellciola non mette però in secondo piano lo stile patinato e pubblicitario di Bay. La messinscena è barocca e sottolinea al meglio un mondo illusorio dove tutti vivono ossessionati dalla bellezza fisica e dal proprio corpo.
Pain & Gain – Muscoli e Denaro: Palestre, anabolizzanti & sequestri di persona
Il regista di Bad Boys, Armageddon, Pearl Harbor e dei cinque Transformers, una decina di anni orsono si è cimentato in una commedia d’azione ispirata a un fatto di cronaca, che diede vita ad una serie di rapine organizzate da un gruppo di culturisti. La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
- Provate ad immaginarvi un lottatore con chiazze rossastre o con la pelle che si
sta squamando come dopo una scottatura, in varie parti del corpo, di certo non è molto
presentabile. - Dal mio punto di vista, uno e uno soltanto, la cui “fazza” basta a tener testa a Godzilla, la cui parlata annichilisce, il cui charisma, eccoci di nuovo, s’esprime scandito dall’inconfondibile accento caratteristico dell’Urbe.
- Il nono episodio arriverà nelle sale il 19 aprile 2019, il decimo il 2 aprile 2021.
- Non per vergognare la star cinquantenne di “Black Adam”, ma piuttosto per costringere Brian Johnson a comportarsi correttamente con il suo pubblico facilmente impressionabile.
Arriviamo, ora ad un altro effetto collaterale, e cioè la ritenzione del sodio. Ciò fa
si che il corpo, trattenga una maggior quantità di acqua, rispetto a quella normale,
questo da agli atleti un aspetto oltre modo gonfio e untuoso (non nomino un wrestler
americano, di cui si dice che abbia notevoli problemi a raggiungere una buona definizione
muscolare). Il fattore più eclatante, per distinguere se un lottatore usi o no gli
steroidi, è che il suo volto, in modo particolare le guance ed il tessuto intorno agli
occhi, diventa tumido e spesso.
tragici fatti su Maria Stuarda, Regina di Scozia, che la rendono la regina più sfortunata della storia
Ossessionato dal sogno di essere «come gli altri», ossia ricco come i clienti della palestra per la quale lavora, la Sun Gym, appunto, Wahlberg decide insieme ai suoi soci di rapinare Viktor Kershaw (Tony Shalhoub), un imprenditore d’origini colombiane. L’uomo, nella realtà si tratta di Marc Schiller, è più coriaceo del previsto e i tre culturisti progressivamente mettono da parte ogni scrupolo e prudenza pur di ottenere il proprio scopo. Che Michael Bay abbia un senso dell’umorismo che non badi per il sottile è evidente da alcune delle gag più efficaci di Bad Boys 2. Niente di quanto è già affiorato nella filmografia del nostro può preparare però all’orgia di fantasmagorica violenza pop annegata in cromatismi saturi e lividi che non teme la rampogna del politicamente corretto.
E che si rivelerà essere sia il picco che la genesi del Vince McMahon persona e personaggio. L’inizio degli anni Novanta segna il primo vero momento di crisi per Vince e la sua compagnia. La giustizia indaga sull’abuso di steroidi sportvitalife e droghe degli atleti Wwe (all’epoca Wwf), Hulk Hogan compreso. L’inchiesta travolge lo stesso McMahon, accusato di avere istigato i suoi lottatori a fare uso di farmaci illegali per aumentare la loro massa corporea.
LA COMMUNITY CINEMA
McMahon stesso ci tiene che sia così, di modo da poter essere parte dello show, ma evitando di mettersi in primo piano rispetto al prodotto. Se lui non è il promoter, o se nessuno sa che lui lo sia, può tranquillamente stare in mezzo ai lottatori, sentirsi uno di loro. Solo chi legge le riviste di settore specializzate o legge i dirt sheets, cioè le strisce giornalistiche di gossip e storie diffuse dai lottatori stessi, sa che lui è anche il capo di tutta la baracca.
Vince McMahon è forse uno dei casi di imprenditoria più di successo nella storia del business, non solo sportivo. Ha preso una piccola compagnia di wrestling americana e l’ha portata nelle case di 650 milioni di spettatori in tutto il mondo. A lui si deve il merito, o la colpa secondo i critici, di aver reso popolare quello sport-intrattenimento, una lotta libera spettacolarizzata dove il copione e i risultati sono decisi a tavolino. Universal Pictures ha reso disponibile la prima foto tratta dal film Suda e Cresci (Pain and Gain) di Michael Bay, con protagonisti Mark Wahlberg, Dwayne Johnson, Ed Harris.
Questa è la mentalità degli “addetti ai lavori” del wrestling, soprattutto nei riguardi di colui che ne viene considerato – giustamente o meno che la si veda – il capo assoluto. E non è bastato il recente documentario uscito per Vice TV, The Nine Lives Of Vince McMahon, a farlo. Il documentario è giustamente criticato dagli spettatori, dai fan ai meri curiosi, per essere un semplice patchwork di altri episodi di una serie di Vice TV, Dark Side of the Ring, che esplora per l’appunto le storie più scabrose e drammatiche del mondo del wrestling, mischiate con poco girato originale. Nel 1999 il lottatore Owen Hart, fratello di Bret, si appresta durante uno show a fare un’entrata spettacolare dall’altezza di 24 metri.
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Nell’episodio di Dark Side Of The Ring dedicato al tema, il fido avvocato di McMahon, Jerry McDevitt, parla di come, alla dichiarazione di non colpevolezza, Vince sia esploso in urla di gioia e celebrazioni, abbracciando contento il proprio avvocato sotto gli applausi scroscianti della giuria popolare. Un altro coup de théâtre da parte di un uomo che in un certo senso, col teatro, ci vive. In attesa del quarto capitolo della saga dei Transformers, Michael Bay si è concesso un detour dai propri percorsi abituali realizzando, con un budget di «appena» 26 milioni di dollari, una folle commedia post-noir che s’ispira a un bizzarro e purtroppo autentico caso di cronaca nera di Miami. Ed è per questo che, alla fine, McMahon è costretto a ritirarsi dalla gestione della propria creatura, per evitare ulteriori danni d’immagine e legali.